Spread a 245 e Borse ancora sotto pressione

Listini in apprensione per un possibile rialzo di 75 punti base da parte della Fed, che si riunirà questa settimana. Profondo rosso sulle Borse asiatiche, lo spread tocca quota 245 punti base, petrolio in calo.

Inizio di settimana molto complicato per i listini europei, reduci da un venerdì di forti ribassi. Il Ftse Mib di Piazza Affari perde l’1,6% in avvio, con i titoli bancari in sofferenza, male anche Parigi e Francoforte co ribassi dell’1% circa. Continua a correre lo spread tra Btp e Bund, arrivato a 245 punti base con il Btp decennale che si avvicina al rendimento del 4%, un livello che non si vedeva dal 2014.

TIMORI PER LE MOSSE DELLA FED

I nuovi massimi dell’inflazione americana tornano a spaventare gli investitori. Il timore è che la Federal Reserve, nella riunione in programma tra martedì e mercoledì, possa decidere per un rialzo di 75 punti base contro i 50 punti già scontati dai mercati. Una decisione che potrebbe avvicinare il rischio di una recessione negli Usa. Intanto, sempre negli Usa, il T-Bond decennale tocca rendimenti superiori al 3,1%. In salita anche il biennale a 3,1%, con i bond a 3, 5 e 7 anni che pagano più di quelli a 10 anni.

ASIA IN DIFFICOLTÀ

Seduta da dimenticare per i listini asiatici, con la Cina di nuovo alle prese con i lockdown provocati dal Covid, imposti nuovamente dopo il parziale allentamento dei giorni scorsi. L’Hang Seng di Hong Kong, a poco dalla chiusura, perde oltre il 3% mentre Shanghai chiude a -0,89%. Chiusura in pesante rosso per la Borsa di Tokyo, con l’indice Nikkei dei titoli guida ha perso il 3,01% a 26.987,44 punti. Vittima delle preoccupazioni per le mosse della Fed, anche lo yen precipitato, nel cambio con il dollaro, al livello più basso da ottobre 1998. Un movimento causato anche dal divario crescente tra la politica monetaria della Bank of Japan (BoJ), sempre ultra accomodante, e quella della Fed americana, più restrittiva per domare l’inflazione.

PETROLIO IN CALO

I nuovi lockdown cinesi e i timori di una possibile recessione negli Usa spingono al ribasso il petrolio. Il Brent è in calo dell’1,6% a 119,9 dollari al barile, giù anche il gas naturale in Europa (-0,6%) a 82 euro per megawattora.

fonte: financialouge.com